Commentario al vangelo della II Domenica di Quaresima (Mc 9,2-10)

Marco conclude l’esperienza sulla montagna con un comando di silenzio da parte di Gesù, limitato fino alla risurrezione. In questo modo, sta prescrivendo espressamente ai suoi lettori un significato post-pasquale della trasfigurazione di Gesù. Attraverso la risurrezione dai morti, i lettori evocano di nuovo il primo annuncio delle sofferenze di Gesù, con il quale Matteo sta chiarendo che la sofferenza e la morte appartengono a quel Messia, ma che la morte in nessun modo significa la fine.