Fr. Josue M. Bosco
Nell'apprendimento della fede e della santità, nello sviluppo del cammino nella vita cristiana, è sempre una grande grazia poter riconoscere nella Vergine Maria, Madre del Bello Amore, un paradigma del cristiano fedele che ama e serve Gesù Cristo con rinnovata carità e speranza. È Madre della Chiesa, Ausiliatrice, Madonna delle Famiglie, Rifugio dei peccatori, e ci insegna che, in tutte le fasi della vita, dobbiamo rinnovare la nostra appartenenza a Dio e alla Chiesa con la consapevolezza che siamo nati per conoscere, servire e amare Dio. Maria di Nazaret, nostra Madre e Signora, è un regallo che ci é stato fatto da Divina Provvidenza: «Gesú allora, Vedendo la sua Madre e li accanto a Lei il discepolo che egli amava, disse a la madre: 'Donna, ecco il tuo figlio! Poi disse al discepolo: 'Ecco la tua madre. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa ». Gesù crocifisso pronunciò solo sette parole. Qui fa molto di più che risolvere un problema domestico. Nella persona di Giovanni, Maria diventa la madre di tutti i discepoli di Cristo, suoi figli spirituali. È importante sottolineare che quando Gesù si riferisce a Maria come madre di Giovanni, la madre biologica di Giovanni è lì: "C'erano alcune donne che guardavano da lontano: (...) tra loro c'erano Maria Maddalena, Maria, Madre di Giacomo e Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo [Giovanni e Giacomo]” (Mt 27:55-56) Questo dettaglio rafforza l'importanza delle parole di Gesù. Pertanto, dobbiamo testimoniare che la Madonna «viene dalla vera fede, dalla quale siamo portati a riconoscere l'eccellenza della Madre di Dio e spinti all'amore filiale per nostra Madre e all'imitazione delle sue virtù». Anche Maria è passata per il mondo facendo il bene e chiede a tutti noi lo stesso atteggiamento, cioè il distacco e l'abbandono totale e assoluto ai progetti di Dio. Nella sua semplicità, la Vergine di Nazaret ci insegna ad essere un canale di grazia, dicendo sempre “sì”, e ci mostra che questo “sì” deve essere riaffermato ogni giorno della nostra vita. Nei Vangeli abbiamo tre ritratti di Maria che dobbiamo tenere ben presenti: Il primo ritratto ci mostra che Maria era tutta di Dio. Ha ascoltato e meditato la Parola di Dio, cercando di metterla in pratica. Ascoltando e osservando la Parola di Dio, Maria trovò non solo la sua felicità e pace, ma anche la causa della sua sofferenza. Non sempre ha capito cosa Dio le chiede. Ella lo ascolta, lo medita e lo custodisce nel suo cuore (cfr Lc 2,19)… L'angelo le dice giustamente: «Non temere, Maria» (Lc 1,30). secondo, vediamo Maria che era tutto il Popolo. Gentile e preoccupato per gli altri. Visita Isabel per aiutarla. Aiuta alle nozze di Cana (Gv 2,1). Non abbandonare gli amici nel momento del pericolo. Non abbandonò Gesù sulla croce (cfr Gv 19,25) e nemmeno gli Apostoli nel Cenacolo (cfr At 1,14). Terzo, prega con i suoi amici. Rimase con gli apostoli in preghiera fino al giorno di Pentecoste. Grazie alla preghiera di Maria con gli apostoli, lo Spirito Santo è discese in abbondanza per iniziare la missione della Chiesa (cfr At 4,3,31). Il segreto della forza di Maria era la preghiera. Maria possedeva i doni dello Spirito. E di fronte a un modello di amore che è la Madonna, che meglio di Maria ci insegna a vivere la speranza in pienezza? per questo invochiamo Maria, come nostra speranza, salve! il L'amore della Vergine Maria ha aperto le porte alla pienezza dei tempi, perché Dio potesse venire e vivere in mezzo a noi. Grazie al suo sì, al suo abbandono e al suo servizio, l'amore di Maria abbellisce le nostre anime agli occhi di Dio e porta questa Madre amorevole ad averci come figli, perché la natura dell'amore è sempre espansiva. Quando entriamo nella scuola di Maria e la accogliamo come nostra Madre gentile, possiamo affermare con rinnovato entusiasmo: “O rifugio sicuro, la Madre di Dio è mia madre. Quanto è sicura la nostra speranza, poiché dalla sentenza di un fratello così buono e di una Madre così compassionevole dipende la nostra salvezza!”. (Sant'Anselmo). Secondo i vescovi riuniti a Puebla, Maria è «una presenza sacramentale dei tratti materni di Dio. È una realtà così profondamente umana e santa che risveglia nei credenti preghiere di tenerezza, dolore e speranza”. (Conclusioni della III Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano, 291). Concludendo questa riflessione, rivolgo questa piccola preghiera a Maria, Madre della speranza, con la fiducia che intercederà sempre per noi presso il tuo Figlio:
“Maria, Madre della nostra fede,
tu che hai affrontato con Gesù la sua sofferenza e la sua morte,
donaci la forza di vita nata nella tua risurrezione.
Madre celeste, bussiamo alla porta della tua materna misericordia,
perché tu sei la nostra speranza.
Signora Aparecida, nostra speranza,
chiediamo il tuo favore:
Rafforza la nostra vita nella ricerca del Signore!”Amen.