Apparizione ai discepoli: Nel racconto di Giovanni lo Spirito fu effuso sui discepoli dal Cristo glorioso la sera della sua risurrezione dai morti (v. 22). Quindi lo Spirito è donato con il gesto dell’insufflazione, per abilitare i suoi amici alla missione: “Come il Padre ha inviato me, anch’io mando voi”. Pertanto, con questo dono divino i discepoli sono consacrati per proclamare la buona novella della salvezza.
La missione e il dono dello Spirito: La venuta dello Spirito indica la nuova creazione, la nuova comunità dei fedeli. Come il Signore fece diventare Adamo un essere vivente, così Cristo Risorto crea la nuova comunità di Dio donando lo Spirito Santo. Anche la comunità rivivrà, rinnovata e trasformata radicalmente dal soffio dello Spirito. È consacrata alla missione, perciò, la chiesa è per natura sua missionaria. Gesù li manda nel mondo senza frontiere. Come Gesù è stato inviato nel mondo. Perciò tutti i credenti sono missionari di Cristo che portano la parola e la sua persona divina.
La gioia e la pace: Si può prestare un po’ di attenzione alla pace e alla gioia che la apparizione di Gesù causa nei discepoli. La “Pace a voi” non deve essere erroneamente considerato un saluto usuale, questa espressione assicura che non hanno nulla da temere a causa della manifestazione divina. In Giovani la pace è il dono dato da Gesù Risorto. La pace è il dono di Dio e non come la dà il mondo. È una pace permanente in base a che siamo figli di Dio. D’altra parte, la gioia dei discepoli è un adempimento, è una gioia che nessuno potrà togliere, questa gioia è segno della presenza di Dio. Implica l’armonia nel vivere insieme. In conclusione, la gioia e la pace nel cuore sono effetti dell’azione dello Spirito del Cristo Risorto.