Ispira le nostre azioni, Signore,
e accompagnale con il tuo aiuto,
perché ogni nostra attività
abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Questa riflessione è divisa in tre parti: 1) Il mistero di Maria. 2) Esemplarità di Maria: 3) Ascoltatrice della Parola:
- Il mistero di Maria. La Chiesa è seme vivente di Dio che vuole svilupparsi e arrivare a maturazione; quindi non è un manufatto finito. Per questo la Chiesa ha bisogno del mistero mariano, anzi Essa stessa è Il mistero di Maria. Nella Chiesa può esserci fecondità solo se la Chiesa stessa diventa terra santa per la Parola. Maria vive in modo da essere un luogo per Dio.
- Esemplarità di Maria: Si deve nuovamente diventare persone di profondità, che danno spazio alla crescita (“Un servo del Signore non deve essere litigioso, ma mite con tutti, capace di insegnare, paziente” (2 Tim. 2:24). La dimensione umana e spirituale è inseparabile. Se la disgrazia dell’uomo di oggi è cadere o nel puro bios o nella pura razionalità, la devozione a Maria può aiutare. Per tanto, la maternità di Maria non è Solo un evento biologico irripetibile. Essa fu ed è Madre con tutta la Sua persona e tale rimane. Maria non costituisce un’individualità chiusa, che dipende dall’originalità del proprio io. Maria non vuole essere soltanto l’essere umano che difende e protegge il suo “ego”. Ella vive in modo da essere abitabile da Dio.
- Ascoltatrice della Parola: L’evangelista Luca descrive Maria come l’ascoltatrice esemplare della Parola, come Colei che la porta in sé, la conserva e la fa maturare. Fattasi totalmente ascolto, accoglie la Parola così completamente, che, in Lei, diviene carne. Così, in questo sì, la volontà di Maria coincide con la volontà del Figlio. Maria è profetessa, in quanto ascolta fin nel profondo del cuore. Maria realmente interiorizza la Parola e può, quindi, nuovamente, farne dono al mondo. La Sua esistenza, nella familiarità con la Parola, era ormai vita con lo Spirito Santo.