Commentario al Vangelo della Trentesima domenica del Tempo Ordinario (Anno A – Mt 22,34-40)

Fratelli: Il vangelo della domenica tratta del più grande comandamento” (L’AMORE)

La breve composizione presenta una controversia, suggerito dalla domanda di un dottore della legge, come portavoce del gruppo, con un’intenzione insidiosa.

Ma soprattutto, il brano vuole dimostrare l’insegnamento di Gesù:

  • La prima parte del suo insegnamento ha un valore imperativo: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore”.
  • La seconda parte fa una precisazione sulla modalità dell’amore: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”.

Per cui Gesù riprende il shema’ Israele, che secondo sua risposta contiene “il più grande e il primo comandamento” Così ripropone l’amore integro e totale a Dio come unico Signore.

Quindi, l’accento è posto sulla totalità di questa dedizione a Dio, con le tre facoltà che definiscono la persona nelle sue strutture personali profonde: cuore, anima e mente.

Questo principio di altissimo valore spirituale e religioso percorre l’interro insegnamento e prassi di Gesù. E il modello di questa integra e totale dedizione a Dio è Gesù stesso nella sua relazione unica di Figlio.

Dunque, l’originalità evangelica inizia con la seconda parte della risposta di Gesù, cioè, il comandamento riguardante l’amore del prossimo, assimilato al primo e massimo comandamento sull’amore integro e totale a Dio, categoria unificante e fondamentale.

In conclusione, nel duplice comando dell’amore la volontà di Dio troviamo la massima e completa espressione di Gesù e la perfezione dei discepoli che consiste nel riprodurre questo stile di amore, il loro rapporto filiale verso il Padre. Con questo Matteo mette in guardia il rischio del formalismo religioso del suo tempo per offrire il principale programma di vita del insegnato da Gesù (l’amore).

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