Com’è la mia relazione con la Vergine Maria? Che posto ha nella mia quotidianità?

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Don Luca M. Spreafico, CRSP

Ho pensato di impostare questa meditazione a partire da queste domande: com’è la mia relazione con la Vergine Maria? Che posto ha nella mia quotidianità?

Ho trovato un testo che mi aiuta a rispondere; in Rosarium Virginis Mariae, Giovanni Paolo II dice:

«Sullo sfondo delle parole Ave Maria passano davanti agli occhi dell’anima i principali episodi della vita di Gesù Cristo. […] Nello stesso tempo il nostro cuore può racchiudere in queste decine del Rosario tutti i fatti che compongono la vita dell’individuo, della famiglia, della nazione, della Chiesa e dell’umanità. Vicende personali e vicende del prossimo e, in modo particolare, di coloro che ci sono più vicini, che ci stanno più a cuore. Così la semplice preghiera del Rosario batte il ritmo della vita umana» (Rosarium Virginis Mariae, n.2).

Il contatto che ho con Maria nella mia quotidianità, dunque, è attraverso la preghiera di intercessione.

Le parole di Giovanni Paolo II mi fanno capire che la costanza nel pregare quotidianamente il Rosario non è banale: nella preghiera si incontrano il mistero di Cristo e le situazioni della nostra vita; questo incontro scandisce il ritmo della nostra quotidianità. Pregare il Rosario per situazioni difficili di persone che conosciamo e che hanno bisogno della nostra preghiera è un esercizio di amore al prossimo e di intercessione molto potente. Maria può consolare gli altri attraverso le nostre preghiere.

Ho trovato conferma di questo pensiero in una testimonianza rilasciata da suor Lucia (la più anziana dei tre pastorelli di Fatima) a un presbitero nel 1957:

«La Santissima Vergine ha voluto dare […] una nuova efficacia alla recita del Santo Rosario. Ella ha talmente rinforzato la sua efficacia, che non esiste problema, per quanto difficile, di natura materiale o, soprattutto, spirituale, nella vita privata di ognuno di noi, o in quella delle nostre famiglie, delle famiglie del mondo, delle comunità religiose o addirittura nella vita dei popoli e delle nazioni che non possa essere risolto dalla preghiera del Santo Rosario. Non c’è problema, vi dico, per quanto difficile, che non possa essere risolto dalla recita del Santo Rosario. Con il Santo Rosario ci salveremo, ci santificheremo, consoleremo il nostro Signore e otterremo la salvezza di molte anime».

Inoltre, nelle quindici promesse di Maria legate al Rosario, fatte a san Domenico di Guzmán e al frate domenicano Alano della Rupe, vi è anche questa: quello che chiederete con il mio Rosario, lo otterrete.

Forse fra noi non tutti si sentono devoti alla Vergine in modo speciale; questa mia piccola meditazione mi porta a pensare che non è fondamentale sentire un grande ardore per Maria: il contatto quotidiano nella forma dell’intercessione per gli altri è una base sufficiente, che consente a Lei di riconoscere in noi un amore filiale. Inoltre, pregare Maria per amore dei nostri fratelli consentirà a Lei e a noi di compiere nella Chiesa quel bene che Cristo vuole realizzare attraverso le nostre vite.

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